Misericordia a misura di bambino

8 Ott , 2015

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Durante il Convegno delle Presidenze dello scorso 27 Settembre, Fortuna D’Agostino ci ha aiutato a rileggere il concetto di “Misericordinarietá” con il suo impegno quotidiano e gioioso rivolto alla “Compagnia dei Felicioni”, casa-famiglia per minori di cui è responsabile.

Parlare di bambini è un argomento delicato più di quanto si possa pensare, se poi si affronta il tema dell’affido sicuramente subentra scetticismo. Uno scetticismo che non considera che “noi non siamo la risposta dei nostri bambini, ma solo una parentesi”, nella quale dobbiamo essere capaci di donare, di andare “dalla periferia al centro del nostro cuore”, e declinare quel “Mi sta a cuore” che è il contrario di “Me ne frego”.

Accanto ad un analfabetismo legato alla mancanza d’istruzione sempre più spesso nelle nostre realtà emerge un analfabetismo emotivo.

Quando si parla di bambini, quando si sta a contatto con i bambini sono due i rischi che si possono incontrare: il delirio di onnipotenza (IO ce la faccio, risolvo tutto) e, paradossalmente, l’impotenza, (e quindi cedere al senso di stanchezza). Per Fortuna, giungere ad un impegno tale non è sicuramente stato facile, è una donna che si è chiesta tante volte in che modo avesse potuto rendersi utile evitando l’attivismo, ritagliando momenti di silenzio (e di preghiera), cercando di vedere sempre (ed invita a fare altrettanto) i miracoli quotidiani dell’amore, quelli del Dio umano.

L’esperienza di Fortuna in qualche modo ha fatto eco nelle nostre vite di educatori e responsabili facendoci riflettere sull’importanza del nostro servizio nell’ordinarietà della vita, nelle ferite e nelle gioie di ogni giorno.

Ci piace pensare che la misericordia non è solo nelle mani, nel “fare”, quanto negli occhi, nell’“essere”. Solo riuscendo a guardare con occhi nuovi il nostro servizio educativo, possiamo far fiorire un seme di speranza nelle vite dei bambini e dei ragazzi che ci sono affidati, riscoprendo quella Novità che dà senso alla vita!