A Scuola di Misericordia!

8 Ott , 2015

Sono passati alcuni giorni dal convegno diocesano delle presidenze territoriali intitolato proprio “Misericordinarietà”.

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Il titolo dice già molto sul tema dell’incontro, il quale ha portato molti dei presenti ad interrogarsi sulla presenza della misericordia nel quotidiano.

Nello specifico, Vincenzo Abate, fondatore de “La voce del silenzio”, un’associazione per autistici, ci spiega quanto questa virtù sia essenziale per portare il Bene nella vita di chi ha questo disturbo.

Il suo sogno e quello dei suoi collaboratori è proprio “dare dignità ai ragazzi ed aiutarli a vivere la quotidianità” , lo afferma lui stesso durante il suo intervento, dopo la visione di un video in cui la quotidianità si respirava con tanta Gioia e Voglia di vivere.

Quanto di questa “normalità” riescono a vivere quei ragazzi? Per esempio la Scuola, uno degli ambienti presenti maggiormente nella vita di ogni individuo, come può sostenerli?

Sono domande che vengono poste a Vincenzo. Prende un lungo respiro e, pian piano, risponde ai tanti curiosi che cercano di capire quanto ogni persona possa essere utile all’Altro.

All’interno dell’ambiente scolastico lo scoglio più grande sono gli insegnati – comincia a raccontarci – Sì, perché non gli si può dire di certo come fare il proprio lavoro”.
Gli insegnati, i compagni, la Scuola, sono certamente persone ed ambienti in cui ogni ragazzo passa la maggior parte delle proprie giornate e, proprio in questo luogo, ci sono le incomprensioni più grandi.

E’ difficile trovare insegnanti formati per rapportarsi con dei ragazzi autistici e, durante le crisi, alcuni non riescono a calmarli e, nel tentativo di farlo, li accerchiano proprio come si fa con degli animali.”

Sono parole dure, ma vere, quelle utilizzate per descriverci una realtà che molto spesso non sentiamo nostra.

Ci mostra quasi una scuola che, come diceva Don Milani, sembra un ospedale che cura i sani e respinge i malati.

La nostra Scuola, però, non è solo questo, ma è anche Speranza. Infatti viene chiesto a Vincenzo: come possono gli Istituti rendere partecipi i propri insegnati e i propri studenti che, quello dell’autismo, è una difficoltà vicina a tutti? E come possono stare accanto proprio alla persona?

“I ragazzi vanno trattati come persone normali, perché quella è la loro quotidianità. Bisogna fare delle campagne di sensibilizzazione nelle Scuole, per far capire che la questione non riguarda solo pochi, ma tutti. Gli Istituti dovrebbero avere degli insegnati formati sull’autismo e dovrebbero essere attrezzati per ogni evenienza.”

Una scuola che deve puntare sempre di più al miglioramento.
Una scuola,allora, che deve essere in grado di diventare sempre più casa di tutti e per tutti.
Una Scuola che sia Buona deve essere in grado di poter davvero accogliere ognuno.
Una Scuola Bella non nasce semplicemente dal nulla, ma si lavora insieme per renderla tale.
Allora qual è il ruolo degli Studenti in tutto questo?

Quello di sostenere e supportare i compagni. Il compito di ciascuno di noi a scuola, ma anche nella vita, è quello di aiutare per quanto si può il prossimo; con un sorriso, un abbraccio,ma anche con pochi minuti del nostro tempo.

Sostenere l’Altro nelle sue difficoltà può rendere davvero più Vera la sua vita.
La parola d’ordine, mai come in questo caso, è I CARE.