Storia Diocesana

Le origini della diocesi

Le origini della diocesi di Aversa risalgono all’Alto Medioevo, con la sua fondazione nella protocontea Normanna da san Leone IX nel 1053, sui resti dell’attigua antica Chiesa di Atella, il cui vescovo Elpidio è ricordato nel VI secolo da san Gregorio Magno. Con una rapida ascesa la Chiesa aversana divenne celebre nella seconda metà del sec XI con i primi tre vescovi, di origine normanna, Azzolino “Il Normanno”, Guitmondo “Il Benemerito”, Goffredo “Il Benedettino”. Una forte impronta di religiosità, con chiare note di pietà eucaristica e mariana, fu trasmessa ai vescovi posteriori, tra cui si contano sino all’alba dell’età moderna sei cardinali. Nell’età della Controriforma la Diocesi ebbe però il privilegio di essere governata da Bernardino Morra“Il Saggio”, segretario della Congregazione dei Vescovi e Regolari e originale innovatore postridentino di formazione borromaica. La Diocesi venne come “rifondata” nel Settecento con il rinnovamento della cultura operato dal cardinale Innico Caracciolo“Il Pastore” mediante il neotomismo aversano, la riforma del Ratio Studiorum nel Seminario e una forte ripresa della spiritualità eucaristica.

AC Aversa. La nascita dell’Azione Cattolica

La nascita dell’Azione Cattolica in Aversa avvenne al tempo del vescovo Settimio Caracciolo“Il Sinodale” (1911-1930), con la fondazione nel 1922 delle Donne Cattoliche, primo ramo dell’Associazione, gruppo che univa donne e giovani organizzato da Armida Barelli e Marta Moretti. Nel 1928, per impulso del vescovo Mons. Carmine Cesarano“Il Padre” (1931-1935) sorse la Gioventù Femminile. La storia del cammino fatto dalla Chiesa locale nell’organizzazione del laicato cattolico ha conosciuto una lunga fase durata circa un trentennio sotto l’episcopato di Antonio Teutonico“Il Calcolatore” (1936-1964), attraversata da fenomeni quali la seconda guerra mondiale, la necessità di una diga al comunismo nella guerra fredda, l’avvio a un tipo di società secolaristica. La struttura organizzativa diocesana raggiunse un robusto consolidamento con le quattro Associazioni fondamentali, cioè i rami, coordinati insieme alla Fuci, i Laureati e il Movimento Maestri nell’organo unitario della Giunta.

L’Azione Cattolica aversana e il Concilio Vaticano II

Un cambiamento radicale apparve all’orizzonte del 1962 con il Vaticano II. Roma allora assegnò all’Ordinario diocesano un coadiutore con diritto di successione nella persona del vescovo Antonio Cece“Il Filosofo”. Da Amministratore Apostolico e poi Ordinario dal 1966, resse la Diocesi fino alla morte nel 1980, per l’intera durata del Vaticano II, del postconcilio e sino a tutto il pontificato di Paolo VI. Il vescovo in un periodo di crisi delle vocazioni e di chiusura degli istituti, pose al centro delle sue attenzioni il Seminario che da lui ricevette un grande impulso. Fu un’opera lungimirante e benemerita di formazione umana, culturale e spirituale dei candidati al sacerdozio, destinata a riscuotere non pochi premi con tanti di quegli alunni del Seminario oggi diventati vescovi e nunzi apostolici, ultimamente don Franco Marino, assistente diocesano dell’Azione Cattolica eletto nel 2004, vescovo di Avellino. Il secondo grande amore del vescovo Cece fu appunto l’Azione Cattolica. Grazie all’impulso da lui impresso controcorrente nell’incipiente crisi dell’associazionismo cattolico, iniziò dal 1963 una storia nuova, che nel giro di qualche anno consentì la partecipazione dell’allora presidente diocesano di Aversa, prof. Luciano Orabona, nella Giunta Centrale del 1967 per la scrittura del nuovo Statuto, nel Consiglio Nazionale e nella Delegazione della Campania dal 1970 al 1980, nelle Assemblee Generali della Conferenza Episcopale Italiana.

«La Settimana», fondata dal Vescovo e per lunghi anni palestra di dibattito culturale sui temi conciliari, documenta ampiamente il rilancio dell’Associazione solennizzando le “Feste del tesseramento”, con il sistematico funzionamento del Consiglio diocesano per la strategia della pastorale, con i numerosi incontri-conferenze di tutti gli Assistenti Centrali, con i tanti convegni, anche regionali, qui celebrati, che videro tra noi Mons. Cardini, Mons. Costa, Mons. Ce, per ben tre volte, il presidente nazionale Vittorio Bachelet e poi dei presidenti Agnes e Monticoni.

Gli ultimi trent’anni

Negli ultimi trent’anni, coincisi con gli episcopati di Mons. Giovanni Gazza, di Mons. Lorenzo Chiarinelli, di Mons. Mario Milano, ed ora con Mons. Angelo Spinillo, l’associazione ha sempre più inteso porsi al servizio della pastorale diocesana, con particolare riguardo all’esigenza di formare un laicato capace di assumersi, anche poi al di fuori dell’Azione Cattolica, le proprie responsabilità nella Chiesa e nella società, in un contesto profondamente cambiato.

Particolare rilievo hanno assunto le attività formative rivolte ai giovani, agli adulti ai bambini e ai ragazzi, che hanno visto nei campiscuola, nei convegni diocesani, nelle scuole associative, nel Laboratorio della Formazione, nell’esperienza della Consulta dei Ragazzi momenti particolarmente significativi per la creazione di quella trama di rapporti tra persone, da sempre una delle priorità fondamentali dell’AC.

Oggi, come ieri, l’Azione Cattolica della Diocesi di Aversa è al servizio del piano pastorale della Diocesi, negli ultimi anni scandito dalla rilettura e dall’attuazione dei documenti del Concilio Vaticano II.

Alcuni dati

Ad Aversa l’Azione Cattolica è presente in n° 46 parrocchie della diocesi e conta circa n° 4468 iscritti tesserati: n° 1961 ragazzi, n° 1292 giovani e n° 1215 adulti. (dati adesione 2010/2011)

Dal 1969, anno dello Statuto della Scelta religiosa, si sono succeduti alla guida dell”Ac di Aversa n° 8. presidenti diocesani:

Luciano Orabona (… fino al 1978)
Elina Pianese (dal 1978 al 1980)
Arturo Pirozzi (dal 1980 al 1986)
Lina Maiolica (dal 1986 al 1995)
Ermanno Vasca (dal 1995 al 2002)
Luigi Conte (dal 2002 al 2008)
Aniello Vitale (dal 2008 al 2014)
Ernesto Gambardella (dal 2014 al …)

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